Il cancro del pancreas è noto per la sua alta mortalità, con un tasso di sopravvivenza a 5 anni inferiore al 10%. Questo tumore è spesso diagnosticato in stadi avanzati a causa della mancanza di sintomi iniziali, e solo pochi pazienti sono candidati alla rimozione chirurgica del tumore. I linfociti infiltranti il tumore (TIL), ossia cellule del sistema immunitario che penetrano e circondano il tumore, sembrano giocare un ruolo cruciale nella risposta del corpo contro il cancro. Questo studio ha analizzato la presenza e la distribuzione dei TIL e di altre caratteristiche del tumore per comprendere meglio quali fattori possano influenzare la sopravvivenza dei pazienti, con l’obiettivo di sviluppare nuove terapie basate sulla risposta immunitaria.
Materiali e Metodi:
Sono stati esaminati i dati di 60 pazienti con adenocarcinoma duttale pancreatico (PDAC), un tipo comune di cancro pancreatico, che sono stati sottoposti a intervento chirurgico tra il 2011 e il 2021. Oltre all’età e alle condizioni di salute, i ricercatori hanno misurato la densità dei TIL nel tessuto tumorale usando specifici marcatori: CD3 e CD8, proteine espresse rispettivamente dalle cellule T, che sono cellule del sistema immunitario che combattono il cancro. Inoltre, sono state valutate le proteine PD-1 e PD-L1, note per il loro ruolo nel “disattivare” la risposta immunitaria contro il cancro. Misurazioni sia manuali che automatizzate dei TIL sono state utilizzate per verificare la precisione delle tecniche.
Risultati:
- Sopravvivenza e caratteristiche del tumore:
- Pazienti con tumori scarsamente differenziati (cioè con cellule più disordinate e aggressive) e con un elevato numero di linfonodi positivi (indicatori di diffusione) hanno mostrato una minore sopravvivenza.
- I pazienti di età pari o superiore a 65 anni avevano una minore probabilità di sopravvivenza rispetto ai pazienti più giovani.
- Infiltrazione dei linfociti T e sopravvivenza:
- Nei pazienti con elevata presenza di PD-L1 nel tumore (che permette alle cellule cancerose di eludere l’attacco immunitario), alti livelli di TIL CD3 e CD8 sono stati associati a una migliore sopravvivenza. Tuttavia, nei pazienti senza PD-L1, una bassa densità di linfociti T CD8 (indicata come rapporto CD8/T) ha mostrato un’associazione positiva con la sopravvivenza, suggerendo un effetto complesso della risposta immunitaria.
- Analisi comparativa delle misurazioni di TIL:
- Le misurazioni automatiche e manuali dei marcatori CD3 e CD8 erano consistenti, suggerendo che i sistemi automatizzati possono essere validi strumenti diagnostici.
Discussione:
I TIL, in particolare le cellule T CD8+ che uccidono direttamente le cellule tumorali, appaiono come fattori prognostici importanti nel cancro del pancreas. Questo supporta il potenziale terapeutico di trattamenti che blocchino le proteine PD-1/PD-L1, anche se attualmente l’efficacia dell’immunoterapia per il cancro pancreatico rimane bassa. L’elevata presenza di PD-L1 nel cancro pancreatico è associata a una prognosi peggiore, poiché la proteina aiuta il tumore a evitare l’attacco immunitario. Lo studio suggerisce la necessità di ulteriori ricerche per comprendere come bilanciare l’azione dei TIL con le terapie anti PD-L1, inclusi i trattamenti innovativi con cellule CAR-T, che potrebbero superare i meccanismi di resistenza del tumore.
Risultati dello studio:
Lo studio conclude che i linfociti infiltranti il tumore (TIL), in particolare i linfociti T CD3 e CD8, rappresentano importanti indicatori prognostici per il carcinoma pancreatico. Un’alta densità di TIL, soprattutto in presenza della proteina PD-L1, è associata a una maggiore sopravvivenza, suggerendo che la risposta immunitaria può influenzare positivamente l’andamento della malattia. Tuttavia, nei pazienti senza PD-L1, una minore densità di CD8 sembra avere un effetto positivo, indicando che la relazione tra TIL e sopravvivenza è complessa e dipende dalle caratteristiche specifiche del tumore.
Lo studio sottolinea che per migliorare la prognosi del cancro al pancreas, sono necessarie ulteriori ricerche che includano strumenti diagnostici automatizzati per misurare i TIL e trattamenti combinati, come l’immunoterapia associata a terapie cellulari mirate. Queste scoperte potrebbero aprire la strada a nuovi approcci terapeutici che mirano a superare i meccanismi di resistenza del microambiente tumorale, migliorando così l’efficacia delle terapie.
Fonti:
- Scientific Reports
- Tonini, V. & Zanni, M. (2021). World J. Gastroenterol. doi:10.3748/wjg.v27.i37.5851
- Wang, X. et al. (2020). Signal Transduct. Target. Ther. doi:10.1038/s41392-020-0134-x