“Senza il cancro sarei morto” di Mirko Giudici
Mirko Giudici scopre di avere un tumore nel pieno della vita. All’inizio è paura, rabbia, poi inizia un percorso fatto di chemio, visite, attese. Ma è proprio dentro quel tunnel che accade qualcosa: Mirko smette di vivere con il pilota automatico e comincia a guardarsi davvero. La malattia diventa uno specchio, una sveglia. Taglia i rami secchi, riscopre gli affetti, mette ordine nella sua anima. Scrive un libro, “Senza il cancro sarei morto”, non per negare la sofferenza, ma per raccontare come quella battaglia lo abbia riportato alla vita vera. Con la prefazione di Don Aniello Manganiello, il libro è anche un inno alla lotta civile, perché nella storia personale si intreccia quella collettiva: Mirko non combatte solo contro un male fisico, ma contro i mali della società. E oggi, con coraggio, afferma: “Il cancro mi ha salvato da una vita che non mi apparteneva più.”