Una ricerca dell’Università di Trento e del Centro di ricerca per la medicina molecolare dell’Accademia delle scienze austriaca, pubblicata su Science Advances, ha rivelato nuovi dettagli sul processo con cui le cellule che subiscono una divisione difettosa vengono eliminate per evitare la formazione di tumori. L’immagine evocativa del “gancio e montante” rappresenta i due meccanismi fatali che possono colpire le cellule dopo una divisione cellulare sbagliata.

Quando una cellula si divide, il materiale genetico viene ripartito tra le cellule figlie. Se questo processo non avviene correttamente, può verificarsi una divisione asimmetrica dei cromosomi, condizione che porta a instabilità genetica, aumentando il rischio di trasformazione neoplastica e quindi di sviluppo del cancro. Tuttavia, il corpo ha evoluto meccanismi di sicurezza per prevenire questo rischio.

I ricercatori hanno individuato due “colpi fatali” che possono agire in tandem per indurre la morte di queste cellule difettose, evitando così che la loro proliferazione porti alla formazione di un tumore. Questi due colpi, simili a quelli di un pugile in un incontro di boxe, consistono in meccanismi che agiscono in modo coordinato per garantire che le cellule con anomalie genetiche non sopravvivano e non si riproducano.

Il primo “colpo” riguarda la risposta al danno del DNA e la regolazione del checkpoint mitotico. Quando le cellule rilevano che i cromosomi non sono stati ripartiti correttamente durante la divisione, innescano una serie di segnali di stress che portano all’arresto del ciclo cellulare, bloccando la proliferazione. Il checkpoint mitotico è una delle principali barriere contro l’insorgenza del cancro, e serve a garantire che ogni divisione sia completata correttamente prima che la cellula passi alla fase successiva del ciclo.

Il secondo “colpo” è quello che avviene se la cellula cerca di sfuggire al primo meccanismo e proseguire nel ciclo cellulare nonostante la divisione difettosa. In questo caso, può essere innescato un processo chiamato “catastrofe mitotica”. La catastrofe mitotica è una forma di morte cellulare che avviene quando errori nella segregazione dei cromosomi non sono risolti e la cellula continua a dividersi, accumulando difetti genetici fatali. Questo secondo meccanismo porta la cellula a morire in modo disordinato, proteggendo così l’organismo dalla proliferazione di cellule geneticamente instabili.

Questa scoperta potrebbe avere implicazioni significative per il miglioramento delle terapie personalizzate contro i tumori del sangue, come la leucemia. Poiché le cellule tumorali spesso presentano una maggiore instabilità genomica, queste nuove conoscenze possono aiutare a identificare trattamenti mirati che sfruttano la vulnerabilità delle cellule difettose, colpendole nei loro punti deboli e inducendo la loro morte programmata.

L’obiettivo dei ricercatori è quello di sviluppare trattamenti che possano modulare questi meccanismi di risposta, aumentando l’efficacia delle terapie e riducendo il rischio di resistenza al trattamento. Studiando più a fondo i dettagli di questi “colpi fatali”, si spera di riuscire a potenziare la risposta naturale dell’organismo alle cellule cancerogene e migliorare l’outcome per i pazienti con tumori che presentano caratteristiche di instabilità cromosomica.

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