Un recente studio pubblicato sul Journal of the National Cancer Institute (Rees-Punia et al., 2025) conferma che svolgere attività fisica dopo la diagnosi di cancro non solo è sicuro, ma migliora significativamente la sopravvivenza. La ricerca, coordinata dall’American Cancer Society, ha analizzato i dati di oltre 90.000 pazienti oncologici seguiti per più di 10 anni, dimostrando che chi praticava almeno 2,5–5 ore settimanali di camminata a passo sostenuto aveva un rischio di morte molto più basso rispetto a chi restava inattivo.
La riduzione del rischio di mortalità variava dal 33% al 56%, a seconda del tipo di tumore, con benefici evidenti nei pazienti affetti da tumori della prostata, del seno, del colon-retto, del polmone, della vescica e della bocca. I ricercatori indicano che anche quantità moderate di movimento, come brevi passeggiate quotidiane, possono fare la differenza.
Secondo Erika Rees-Punia, prima autrice dello studio, “anche una modesta quantità di esercizio è meglio che niente”. L’attività fisica aiuta a rafforzare il sistema immunitario, riduce l’infiammazione e contrasta gli effetti collaterali delle terapie.
Il movimento non è più solo prevenzione, ma parte integrante della cura contro il cancro.
Fonte: Rees-Punia E, et al. J Natl Cancer Inst. 2025.