Il cancro alla prostata è il secondo tumore più comune tra gli uomini e, negli stadi avanzati, presenta una prognosi spesso sfavorevole. Recentemente, nuove strategie terapeutiche combinano inibitori della via del recettore degli androgeni (ARPIs) con inibitori della poli (ADP-ribosio) polimerasi (PARPis) per migliorare gli esiti nei pazienti (Expert Review of Anticancer Therapy, 2024).

I Risultati del Trial TALAPRO-2
Il trial TALAPRO-2 ha dimostrato l’efficacia della combinazione di talazoparib, un potente PARPi, con enzalutamide, un antagonista del recettore degli androgeni. Lo studio ha evidenziato un significativo miglioramento della sopravvivenza libera da progressione radiografica (rPFS) nei pazienti con cancro alla prostata metastatico resistente alla castrazione (mCRPC). I benefici maggiori si sono osservati nei pazienti con mutazioni dei geni di riparazione omologa (HRR), come BRCA1 e BRCA2 (FDA, 2023).

Il Ruolo dei Biomarcatori
Biomarcatori emergenti, come le mutazioni TMPRSS2-ERG e RB1, si stanno rivelando predittori promettenti di risposta clinica, così come i marcatori di carenza di ricombinazione omologa (HRD). Questi indicatori genetici potrebbero aiutare a identificare i pazienti che risponderanno meglio alla terapia (EJCancer.com, 2024).

Prospettive Future
Studi futuri mirano a esplorare l’efficacia di questa combinazione terapeutica anche in pazienti senza mutazioni HRR e a valutarne il potenziale in stadi più precoci della malattia. La combinazione di talazoparib ed enzalutamide rappresenta una promettente opzione per migliorare le prospettive terapeutiche nel cancro alla prostata avanzato.