In un recente articolo, scritto da Maruthamuthu Vijayalakshmi, Shanmugam Meganathan, Suresh Kumar Surendhar, Appavoo Umamaheswari e Sakthivel Lakshmana Prabu, viene esaminato il potenziale anticancro di alcune piante medicinali, descrivendo i fitocostituenti e i meccanismi d’azione principali. Ecco una sintesi delle piante trattate e i loro nomi comuni:
- Oroxylum indicum – comunemente conosciuto come Albero di Bacche di Indio, è utilizzato nella medicina asiatica per varie malattie e contiene baicaleina e oroxylina-A, composti che regolano il ciclo cellulare e la segnalazione PI3K/AKT.
- Musa paradisiaca – noto come Banano o Platano, il lectin estratto da questa pianta induce apoptosi e arresto del ciclo cellulare in cellule tumorali.
- Colchicum autumnale – conosciuto come Colchico d’Autunno, è noto per la colchicina, un alcaloide che inibisce la formazione dei microtubuli, essenziale per la divisione cellulare, ma limitato nell’uso clinico per via della tossicità.
- Catharanthus roseus – comunemente chiamato Vinca del Madagascar, contiene vincristina e vinblastina, due alcaloidi che inibiscono la divisione cellulare, rallentando la crescita tumorale.
- Psidium guajava – conosciuto come Guava, presenta composti bioattivi come la quercetina e il resveratrolo, che inibiscono la via di segnalazione AKT/mTOR, bloccando la proliferazione delle cellule tumorali.
- Mangifera indica – noto come Mango, ha estratti che favoriscono l’apoptosi e regolano le vie di segnalazione cellulari, inclusi PI3K/AKT e NF-κB.
- Lagerstroemia speciosa – comunemente chiamato Banaba, le sue foglie sono utilizzate per l’infuso e l’estratto etanolico che induce arresto del ciclo cellulare e apoptosi nelle cellule cancerose.
- Moringa oleifera – conosciuto come Albero del Rafano o Moringa, ricco di composti che promuovono l’arresto del ciclo cellulare e aumentano i segnali di apoptosi attraverso la via MEK/ERK.
Queste piante, largamente utilizzate nella medicina tradizionale, presentano fitocostituenti che, attraverso vari meccanismi, possiedono potenziali proprietà anticancro, rendendole soggetti di interesse per terapie innovative e a bassa tossicità.
L’articolo descrive principalmente il potenziale anticancro delle piante medicinali attraverso i loro fitocostituenti, soffermandosi sui meccanismi attraverso cui queste sostanze possono attaccare e inibire le cellule tumorali. Tuttavia, non specifica se l’uso delle piante sia raccomandato come misura di prevenzione o come trattamento terapeutico vero e proprio.
L’enfasi dell’articolo è sul ruolo dei fitocostituenti nel modulare il ciclo cellulare, indurre apoptosi e intervenire nelle vie di segnalazione, suggerendo che questi estratti possano essere usati come complementi a trattamenti terapeutici per il cancro piuttosto che come unicamente preventivi. Inoltre, viene evidenziato che, sebbene i fitocostituenti abbiano un buon profilo di sicurezza e tossicità ridotta, ulteriori ricerche sono necessarie per definirne l’applicazione clinica specifica.