La recente dichiarazione di Bianca Balti sulla sua esclusione dal mondo della moda dopo la diagnosi di cancro ovarico ha sollevato un tema cruciale: perché una malattia dovrebbe rendere una persona meno “vendibile”? In un’industria che celebra la bellezza, la gioventù e l’estetica idealizzata, la realtà della vulnerabilità umana viene spesso evitata. Ma questa visione non solo è obsoleta, è anche controproducente.
la Balti ha affermato che i brand, dopo averle inviato fiori e biglietti d’auguri, hanno smesso di considerarla per collaborazioni. Questo atteggiamento evidenzia il pregiudizio radicato in alcuni settori della moda e della pubblicità, dove la malattia viene vista come un elemento di disturbo rispetto all’immagine perfetta che si vuole promuovere. Tuttavia, questa mentalità è profondamente sbagliata: il cancro non definisce una persona, e anzi, le sue cicatrici possono raccontare storie di coraggio e rinascita.
L’esclusione di la Balti dai brand di lusso e moda potrebbe apparire come una perdita per lei, ma è in realtà una perdita molto più grande per i marchi stessi. Il pubblico di oggi è più consapevole e cerca autenticà, inclusività e rappresentazione. La sua esperienza potrebbe essere un valore aggiunto per moltissimi settori: dalla prevenzione oncologica al benessere, dai brand di skincare alla moda etica, passando per il mondo della nutrizione e delle assicurazioni sanitarie. Le persone non vogliono più icone irraggiungibili, ma modelli di vita reali a cui potersi ispirare.
Oggi, le aziende più lungimiranti comprendono l’importanza della diversità e della rappresentazione. Ignorare un messaggio potente come quello di la Balti significa non solo restare ancorati a vecchi stereotipi, ma anche perdere un’opportunità di connessione autentica con il pubblico. Perché una donna che ha affrontato il cancro, che ha subito un’operazione, che porta con sé cicatrici visibili e invisibili, è anche una donna che ha trovato nuova forza, determinazione e consapevolezza. E questi sono valori che qualsiasi brand dovrebbe voler rappresentare.
la Balti salirà sul palco di Sanremo con una nuova consapevolezza, e con lei tutte le persone che si sono sentite escluse a causa di una malattia. Forse, questa è la vera rivoluzione che il mondo della moda e della pubblicità dovrebbero abbracciare: la celebrazione della vita in tutte le sue forme, comprese quelle segnate dalla lotta e dalla resilienza.